Sono pratiche che, dall'osservazione consapevole del respiro alla sua manipolazione, gradualmente ci permettono di fare esperienza degli aspetti più sottili del respiro.
La consapevolezza alla qualità del respiro (profondo/superficiale, esteso/corto, ritmico/affannoso, sottile/forzato, fluente/a scatti) ci permette di cogliere l'intimo legame esistente tra respiro ed emozioni trovando, attraverso la pratica del Pranayama, una modalità di conoscenza e regolazione dell'ipersensibilità emozionale (ansia - panico - fobia - ossessività - nervosismo - inerzia - insonnia).
"La pratica del Pranayama assicura che il cervello riceva una buona fornitura di ossigeno.(...)
Credetemi, molte persone non nutrono il loro cervello sufficientemente a causa di una respirazione scorretta.
E' anche molto facile che le tossine si accumulino nel cervello. Il Pranayama vi aiuta a rimuovere questi veleni, inoltre permette al cervello di funzionare in modo più efficiente, ed aiuta ad eliminare ogni genere di tensioni".
Swami Sivananda Saraswati
(Discorso alla Bihar School of Yoga, 1973, originalmente stampato in YOGA, Vol.XII, No.2, Febbraio 1974)